Giancarlo Morandi
Presidente di Cobat
Immaginate una città in cui non esista la parola “buttare”. In cui le persone utilizzino oggetti fabbricati per essere riutilizzati, smontati, rimontati e dalle cui ceneri, una volta dismessi, rinascano altri beni. Utopia? Mica tanto. Quella città ideale, a cui noi di Cobat stiamo lavorando da 30 anni, adesso, in Europa e in Italia, potrebbe diventare non soltanto reale, ma addirittura normale. E quello che sembrava solo il mito dell’Araba Fenice, l’uccello che rinasceva dalle proprie ceneri dopo la morte, ora diventa principio e legge di un intero continente: l’economia circolare.
Affinché il sogno dell’economia circolare non rimanga tale, la legge è fondamentale, ma non basta. La miccia partita dal Parlamento Europeo, che ha approvato definitivamente il Pacchetto sull’Economia Circolare, arriverà nemmeno troppo lentamente in Italia, che dovrà recepire le nuove direttive. Ma per rendere vivo quel fuoco di rinascita servirà il lavoro di tutti.
Cobat attende da tempo questa sfida. Del resto, è questo lo spirito con cui, nel 1988, nacque per risolvere il problema ambientale delle batterie al piombo, che troppo spesso finivano disperse nel territorio, trasformandolo in un’opportunità economica per il Paese, che in quegli accumulatori esausti trovò una nuova miniera di materie prime. È quello stesso spirito che ha portato il Consorzio ad applicare il metodo Cobat anche ai RAEE, i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Il principio dell’economia circolare, anche se ancora non sapevamo che si chiamasse così, ci ha guidato quando, in anticipo sulle normative nazionali ed europee, abbiamo creato la prima filiera per la raccolta e il riciclo dei moduli fotovoltaici. E lo stesso abbiamo fatto, continuiamo e continueremo a fare, con gli pneumatici e tante altre tipologie di prodotti di nuova generazione, su cui è necessario investire in ricerca, per arrivare ai fuochi di segnalazione e pirotecnici, con la promozione del nuovo consorzio Cogepir.
Oltre all’impegno dei consorzi, serve la lungimiranza dei produttori. Perché per creare un nuovo prodotto è necessario anche pensare a come potrà essere smontato e riciclato facilmente. Anche nel caso dell’Ecodesign le norme esistono, ma per metterle in pratica – e di conseguenza mettere davvero in circolo l’economia – bisogna avviare un vero dialogo tra chi i beni li fabbrica e chi li restituisce a nuova vita. È una questione di responsabilità. Innanzitutto da un punto di vista legale, visto che i produttori e gli importatori hanno la “responsabilità estesa” – come scritto nelle norme – nella gestione del fine vita di tutto ciò che immettono sul mercato. Ma anche e soprattutto da un punto di vista organizzativo, perché sono loro il primo anello di una catena destinata a ricongiungersi.
Nella nostra città ideale, che vorremmo tanto fosse reale, siamo tutti seduti alla stessa tavola rotonda: chi produce, chi ricicla e anche chi utilizza i beni, i consumatori, a cui non possiamo chiedere un cambio di abitudini senza prima metterli nelle condizioni di beneficiare davvero dei vantaggi dell’economia circolare. A questo punto quella città, invisibile fino ad oggi, si paleserà finalmente ai nostri occhi, come se ci fosse sempre stata, trasformandosi nella migliore delle città vivibili.
Da trent’anni la mission di Cobat, Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo, è gestire virtuosamente il fine vita dei beni immessi al consumo, garantendo i più elevati standard di sostenibilità ambientale ed economica. Il Consorzio di diritto privato, senza scopo di lucro, è impegnato nello sviluppo dell’economia circolare attraverso un lavoro di trasformazione dei beni tecnologici giunti a fine utilizzo in nuove materie prime.
Sono oltre 1.200 le aziende, tra produttori e importatori di beni tecnologici, che affidano a Cobat la gestione dei propri prodotti giunti a fine utilizzo. Ai propri Soci, il Consorzio mette a disposizione servizi integrati e personalizzati di raccolta, trattamento e avvio al riciclo di pile e accumulatori esausti, di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), inclusi moduli fotovoltaici, e di pneumatici fuori uso (PFU).
Obiettivo condiviso, infatti, è favorire lo sviluppo sostenibile che crei benefici per l’intero sistema economico nazionale e per l’ambiente, riducendo gli sprechi e generando nuove materie prime. Alla base del lavoro di Cobat i valori della trasparenza, dell'efficienza, dell'economicità e della tracciabilità.
Nel settore degli accumulatori al piombo, il Consorzio ha raccolto nel 2017 oltre 117 mila tonnellate.
Le regioni che registrano il maggiore incremento dei quantitativi di raccolta sono Umbria (+33%), Piemonte-Val d’Aosta (+23%) e Lazio (+12%).
In termini assoluti, invece, Lombardia, Veneto e Campania raggiungono i migliori risultati rispettivamente con oltre 22 mila tonnellate la prima e oltre12 mila tonnellate raccolte le altre due.
L’elevato valore residuo degli accumulatori al piombo esausti e la remunerabilità legata alla loro gestione determinano una forte competizione tra i Sistemi di raccolta; questo ha comportato, nel corso degli anni, significative oscillazioni nei flussi, osservando il fenomeno alla scala della singola regione.
Tuttavia la modesta variazione sulla raccolta totale a scala nazionale tra il 2016 e il 2017 (-1%) dimostra l’impegno del Consorzio per assicurare una situazione generale di stabilità, garantita condividendo con la rete di raccolta azioni mirate sulle specifiche esigenze dei territori (fidelizzazione dei produttori/detentori del rifiuto, sostegno economico ai Punti Cobat per l’acquisizione del rifiuto, proposta di servizi multipli, etc).
Nel settore delle pile portatili esauste non piombose si evidenzia un aumento, pari al 24%, nella raccolta 2017 rispetto al 2016.
Nel 2017 in termini assoluti sono Lombardia, Veneto e Lazio le regioni più virtuose, mentre per quanto riguarda la variazione percentuale rispetto al 2016 emergono su tutte Calabria (+277%), Sardegna (+253%) e Campania (+202%).
Il Consorzio continua a conferire i rifiuti di pile portatili raccolti alle aziende S.I.A.E. Srl, Se.Fi. Srl e S.E.Val. Srl. Da questi impianti di cernita molto avanzati vengono in seguito inviati presso impianti di trattamento presenti in altri Paesi europei, data la loro momentanea assenza in Italia.
Raccolta di pile portatili esauste in Italia, per regioneAnche il 2017 ha rappresentato per Cobat un anno significativo nella gestione dei RAEE, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Gli oltre 1.300 punti di raccolta gestiti in tutta Italia hanno prodotto più di 13 mila tonnellate di RAEE, facendo registrare una flessione rispetto al 2016, dovuta in massima parte a una sovra-raccolta effettuata da Cobat nel 2015 nel Raggruppamento R2 (Grandi Bianchi), la quale, per necessità di compensazione, ha determinato anche nell’anno 2017, così come già si era verificato nel 2016, l’attribuzione di minori Punti di Raccolta in questo Raggruppamento da parte del CdC RAEE.
Nonostante la diminuzione dei quantitativi raccolti, il Raggruppamento R3 (TV e Monitor), con oltre 8 mila tonnellate, resta in assoluto il raggruppamento in cui il Consorzio registra la maggior quantità raccolta.
La raccolta dei RAEE professionali presso i clienti dei propri Soci, invece, è svolta direttamente dal Consorzio attraverso i Punti Cobat. I RAEE professionali raccolti sono passati dalle 161 tonnellate del 2016 a 1.360 tonnellate del 2017.
Anche nel 2017, ai sensi del D.M. 82/11, Cobat ha ottenuto il formale riconoscimento da parte del Comitato per la Gestione degli Pneumatici Fuori Uso presso ACI, al fine di svolgere la gestione degli PFU prodotti dal settore dell’autodemolizione.
Il quantitativo di PFU gestito dal Consorzio nel 2017 ha superato le 1.800 tonnellate, 169 tonnellate in più rispetto al 2016 corrispondente ad un incremento di circa il 10%.
In linea con il D.M. 11 aprile 2011 n. 82, che attribuisce la responsabilità della gestione del fine vita degli pneumatici a Produttori e Importatori, Cobat ha predisposto per i consorziati anche un servizio di gestione indiretta dei PFU, garantendone la raccolta da ricambio attraverso la rete logistica dei Punti Cobat e il trattamento mediante il conferimento a una rete di impianti distribuita in tutta Italia.
Nel prossimo futuro, Cobat intende non solo puntare ad una stabilizzazione dei segmenti già maturi, come quello delle pile e degli accumulatori, ma al tempo stesso a un potenziamento delle filiere avviate più recentemente, come quella dei RAEE e degli Pneumatici Fuori Uso, le cui prospettive di crescita sono ancora ampie.
Ciò significa lavorare non solo all’acquisizione di nuovi Produttori e Importatori, ma anche investire ulteriormente nel proprio know-how per affermarsi nella gestione di servizi, anche su nuove categorie di rifiuti, sia nel segmento B2C che B2B.
Oltre 1.200 Produttori e Importatori di pile e accumulatori, apparecchiature elettriche ed elettroniche, moduli fotovoltaici e pneumatici hanno affidato a Cobat la responsabilità della gestione del fine vita dei propri prodotti, con un immesso al consumo pari a più di 219 mila tonnellate.
La gestione di simili quantitativi da parte del Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo non sarebbe possibile senza un vero e proprio network di strutture diffuse capillarmente su tutto il territorio nazionale e coordinate dal Centro Direzionale di Roma.
La forza del Sistema risiede in un’efficiente struttura consortile che, attraverso una rete di aziende di raccolta e di stoccaggio, i Punti Cobat, e di Impianti di trattamento e riciclo, specializzati nel recupero di materia, gestisce l’intera filiera del rifiuto.
Per riuscire a garantire sul territorio nazionale una gamma di servizi dagli alti standard qualitativi, Cobat, unico in Italia tra tutti i Sistemi attivi, ha ideato un network logistico unico costituito da 72 aziende che, in possesso dei requisiti autorizzativi, rappresentano il braccio operativo del Consorzio.
Cobat gestisce, infatti, la raccolta e lo stoccaggio dei rifiuti multifiliera grazie ai Punti Cobat, che gli consentono di rispondere alle esigenze delle aziende secondo una logistica di prossimità, funzionale all’abbattimento delle emissioni in atmosfera e dei costi di trasferimento.
Rappresentando il Consorzio a livello territoriale, i Punti Cobat operano nel rispetto delle sue politiche gestionali e ambientali, condividendone regolamenti, linee guida e assicurando le migliori garanzie in termini di rispetto e di tutela dell’ambiente.
Per operare con la massima professionalità, nel rispetto delle normative e dei regolamenti emanati a livello nazionale e internazionale, il Consorzio si è dotato di due strumenti fondamentali: il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) legati agli ambienti di lavoro e alle attività realizzate, condiviso con tutti i dipendenti e aggiornato annualmente, e il Protocollo di sorveglianza sanitaria.
In accordo con quanto previsto dal D.Lgs. 81/01, il personale del Consorzio viene coinvolto in un programma continuativo di corsi sui temi della sicurezza sul lavoro e sul primo intervento in caso di emergenza, con l’individuazione nello staff di addetti al primo soccorso attraverso uno specifico percorso formativo.
A integrazione delle garanzie previste dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e dal Protocollo di sorveglianza sanitaria, Cobat ha redatto e approvato un Regolamento interno del personale che definisce le procedure per la tutela della salute e della sicurezza.
Il Consorzio presenta anche il Piano di Emergenza Interno (PEI), che illustra le modalità di intervento in caso di eventi incidentali o calamitosi, al centro di interventi di formazione periodica rivolti ai dipendenti.
Informazione e formazione continuano a essere al centro delle politiche gestionali del Consorzio che coinvolge periodicamente il proprio personale in iniziative per offrire a Pubbliche Amministrazioni e aziende soluzioni mirate e concorrenziali rispetto alle richieste del mercato.
Gestione e legislazione ambientale, sicurezza sul lavoro e qualità dei servizi sono i temi dei continui aggiornamenti a cui partecipano i dipendenti del Consorzio attivi nel Centro Direzionale di Roma e il personale operativo sul territorio secondo un piano concordato annualmente con ciascuna risorsa.
Anche i Punti Cobat vengono coinvolti in un percorso costante di formazione attraverso corsi e workshop per fornire loro una conoscenza approfondita delle novità del settore e incentivare la propria competitività attraverso il lavoro di squadra e un confronto diretto con il management del Consorzio.
Cobat monitora e rendiconta periodicamente l’impatto ambientale delle attività svolte in assoluta sintonia rispetto alla propria mission ambientale.
La rendicontazione viene effettuata su tutto il processo operativo realizzato e gestito dal Consorzio: comprende, infatti, sia gli aspetti diretti, come il consumo di materie prime, l’utilizzo di risorse idriche e di energia, le emissioni in atmosfera e i rifiuti prodotti nella sede centrale di Roma, sia gli aspetti indiretti, relativi alle attività di raccolta e avvio al riciclo dei rifiuti svolti dalla rete di Punti Cobat.
Nell'ultimo biennio il trend dei consumi di materie prime da parte del Consorzio, all'interno del Centro Direzionale di Roma in via Vicenza 29, evidenzia variazioni abbastanza modeste a fronte di una significativa evoluzione delle attività nei segmenti della sua operatività. Il 2017 rispetto al 2016 ha visto l’incremento del personale di Cobat di due unità.
Prodotto | 2016 | 2017 | Var. % |
---|---|---|---|
Carta | |||
Risme | 455 | 470 | +3,29% |
cons./pers. | 22,75 | 21,36 | -6,1% |
Toner | |||
n. Pezzi | 33 | 35 | +6,6% |
cons./pers. | 1,6 | 1,59 | -0.6% |
Il confronto tra i dati del 2016 e del 2017 evidenzia un lieve aumento nell’uso delle risorse idriche, impiegate per utilizzo sanitario, pulizie e irrigazione, influenzato verosimilmente dall’incremento del personale tra le due annualità.
Gli utilizzi diretti di energia da parte del Consorzio riguardano il gas metano, impiegato per il riscaldamento degli ambienti e per l’acqua calda dei sanitari, e l’elettricità, necessaria per condizionare e illuminare i locali, per il funzionamento degli impianti oltre che per l’alimentazione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche negli uffici.
Per quanto riguarda i consumi di metano, riconducibili al riscaldamento della sede nei mesi invernali, si è registrata nel 2017 un aumento rispetto al 2016 di circa l’11%. L’aumento dei consumi tra le due annualità trova un coerente riscontro in un inverno 2017 con temperature nettamente inferiori rispetto a quelle del precedente anno (4°C in meno come media del periodo).
In merito ai consumi di energia elettrica, il trend degli ultimi due anni risulta sostanzialmente costante, avendo fatto registrare nel 2017 un leggero aumento di solo 2,1%.
L’attuale sede di Cobat, inoltre, fa utilizzo di fonti rinnovabili mediante pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria.
Prodotto | 2016 | 2017 | Var. % |
---|---|---|---|
Metano | |||
m3 | 9.435 | 10.566 | -11,9% |
cons./pers. | 472 | 480 | +1,7% |
Energia Elettrica | |||
MWh | 112,175 | 114,516 | +2,1% |
cons./pers. | 5,61 | 5,2 | -7,1% |
Nel 2017 si è registrato un trend sostanzialmente costante per quanto riguarda i consumi energetici legati all’utilizzo dell’aereo (+ 1,53%) e un aumento dell’11,7% relativo all’utilizzo dell’autovettura, a cui è corrisposta una coerente diminuzione dei consumi legati all’utilizzo del treno (-11,8%). Tale ultimo decremento è la conseguenza della diminuzione delle trasferte del personale fra il 2016 e il 2017. Per quanto riguarda i consumi energetici legati all’utilizzo dell’autovettura si evince nel 2017 un lieve incremento dovuto all’aumento degli spostamenti delle tre figure di Area Manager per attività di contatto e coordinamento sul territorio.
Modalita di spostamento | 2016 | 2017 | Var. % |
---|---|---|---|
Aereo | |||
litri | 10.211 | 10.368 | +1,53% |
Treno | |||
MWh | 20,249 | 17,852 | -11,83% |
Autovettura | |||
litri | 10.660 | 11.915 | +11,7% |
totale GJ | 836 | 880 | +5,2% |
Le emissioni di gas serra per il Centro Direzionale sono state stimate a partire dai consumi energetici annui, utilizzando i fattori di caratterizzazione per l’effetto serra sviluppati dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC, 2006). L’incremento delle tonnellate di CO2eq di gas serra emesse nel 2017 rispetta il trend delineato da quello dei consumi energetici. In accordo con il Protocollo sui gas serra sviluppato dal World Business Council for Sustainable Development e dal World Resources Institute, i valori riportati si riferiscono all’intero ciclo di vita dei vettori energetici utilizzati, includendo anche le emissioni legate alla fase di produzione e distribuzione dei combustibili e i servizi ausiliari.
Come prevedibile, il trend in crescita più significativo come tonnellate di CO2eq emesse in atmosfera è relativo agli spostamenti in auto del personale.
I rifiuti prodotti sono esclusivamente di tipo urbano, generati da materiale per ufficio. Il Consorzio ha attivato un servizio di raccolta differenziata gratuito attraverso una convenzione con AMA Roma SpA per quanto riguarda i toner delle stampanti e delle fotocopiatrici. Grazie alla raccolta porta a porta effettuata sempre da AMA Roma SpA vengono raccolti in maniera differenziata carta e cartone, provenienti dagli uffici e dalla sistemazione degli archivi.
Nel Centro Direzionale di Roma non sono attivi trasformatori elettrici o apparecchiature contenenti PCB/PCT né amianto nelle strutture edili. L’impianto di condizionamento, soggetto a manutenzione sistematica come previsto dalla normativa vigente, non fa uso di sostanze nocive a danno dell’ozono. Gli scarichi idrici emessi dall’attività sono di natura esclusivamente civile e non vengono prodotte emissioni sonore significative verso l’esterno.
Cobat monitora anche gli aspetti ambientali indiretti avvalendosi dei dati forniti dalla propria rete di raccolta: dalla rendicontazione dei ritiri effettuati e in base alle categorie di mezzi utilizzati, il Consorzio ricostruisce i km percorsi e stima le emissioni prodotte per elaborare un indice che esprima i km percorsi per la raccolta di ogni singola tonnellata di rifiuto gestita.
La Tabella mostra i mezzi di trasporto in uso alla rete dei raccoglitori Cobat divisi per categoria e il confronto fra il censimento 2013 e quello 2017. Infatti quest’anno è stato condotto un nuovo censimento per misurare l’evoluzione delle rispettive categorie ambientali dei mezzi utilizzati. Si può notare che rispetto al censimento 2013 il censimento 2017 rappresenta il notevole miglioramento del parco automezzi, all’insegna della sostenibilità ambientale. Infatti nel censimento 2017 rispetto a quello 2013 le categorie Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3, Euro 4 hanno subito una diminuzione mentre, dall’altra parte, è cresciuta la categoria Euro 5 ed è stata inserita la categoria Euro 6 (assente nel 2016), la quale con il suo 23% è la più presente dopo la categoria Euro 5 con il 27%.
Anno | Euro 0 | Euro 1 | Euro 2 | Euro 3 | Euro 4 | Euro 5 | Euro 6 | Totale |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2013 | 12% | 7% | 19% | 24% | 14% | 24% | 100% | |
2017 | 6% | 5% | 19% | 24% | 14% | 24% | 100% |
La Tabella mostra come nella raccolta degli accumulatori al piombo, tra il 2016 e il 2017, sia stato registrato un aumento delle percorrenze (+15,9%) per una quantità raccolta totale tendenzialmente costante (-1%) rispetto all’anno precedente. Tale tendenza si giustifica in quanto nel 2017 la media dei quantitativi ritirati ad ogni presa è stata inferiore rispetto a quella dell’anno precedente, ciò è la conseguenza di una maggiore concorrenza fra i sistemi nella raccolta di questo prodotto con il conseguente aumento delle percorrenze per effettuare una raccolta che sia la maggiore possibile.
Km percorsi e accumulatori al piombo raccolti (t)Accumulatori al piombo | 2016 | 2017 | Var. % |
---|---|---|---|
Km percorsi | 544.688 | 631.688 | +15,9% |
Raccolta (t) | 118.695 | 117.425 | -1% |
Km/t | 4,59 | 5,38 | +17% |
Per quanto riguarda la raccolta delle pile portatili, in presenza di un aumento della raccolta del 24%, i km percorsi nel 2017 siano aumentati del 16% rispetto al 2016. Tale aumento della raccolta è la conseguenza dei conferimenti di pile portatili da parte di nuovi centri di stoccaggio che si sono iscritti al CDCNPA nel 2017.
Km percorsi e pile portatili raccolte (t)Pile portatili | 2016 | 2017 | Var. % |
---|---|---|---|
Km percorsi | 98.762 | 115.017 | +16,4% |
Raccolta (t) | 1.132 | 1.400 | +24% |
Km/t | 87,24 | 83,22 | -5% |
La flessione dei km percorsi per la raccolta dei RAEE e per il loro conferimento agli impianti di trattamento è determinata dall’attesa flessione della raccolta 2017 rispetto all’anno precedente (-21,2%). A causa di una sovra-raccolta avvenuta negli anni precedenti, in massima parte nel raggruppamento R2, infatti, si è resa necessaria una compensazione da parte del CDCRAEE.
A fronte di una diminuzione della raccolta, i km percorsi nel 2017 per la gestione dei RAEE sono diminuiti del 14,9% rispetto all’anno precedente.
Per i PFU, la totalità dei km percorsi nel 2017 è aumentata (+25,2%). Tale variazione è da un lato la conseguenza dell’aumento registrato nella raccolta (circa +10%), dall’altro è la conseguenza dell’aumento dei ritiri di Cobat e di una maggiore capillarità del servizio erogato.
L’incremento della raccolta degli PFU dal 2016 al 2017 testimonia il consolidamento del Consorzio su questa recente filiera come risultato della fidelizzazione degli autodemolitori, che in misura sempre maggiore scelgono Cobat, tramite il portale del Comitato ACI, come sistema di gestione degli PFU provenienti dalla propria attività.
RAEE | 2015 | 2016 | Var. % |
---|---|---|---|
Km percorsi | 1.071,906 | 996.234 | +14,9% |
Raccolta e conferimento(t) | 17.566 | 13.838 | -21,2% |
Km/t | 66,66 | 72,10 | -8,16% |
Rifiuto | 2015 | 2016 | Var. % |
---|---|---|---|
PFU | |||
Km percorsi | 10,667 | 56,587 | +430,5% |
Raccolta e conferimento(t) | 607 | 1,717 | +182,9% |
Km/t | 17,57 | 32,96 | +87,6% |
Il Consorzio stima anche le principali emissioni prodotte dalla micro-raccolta presso i produttori del rifiuto e dal trasporto del rifiuto dagli stoccaggi agli impianti di trattamento finali, sulla base dei km percorsi e delle categorie dei mezzi di trasporto utilizzati dalla rete di raccolta. Per le fasi di raccolta degli accumulatori al piombo, nel 2016 è stato registrato un andamento altalenante delle emissioni per tonnellata rispetto all’anno precedente. Infatti, a fronte di un sensibile aumento dei chilometri percorsi nel 2017 le emissioni di CO2, assolutamente imprescindibili dalla combustione e quindi dai km percorsi, registrano un aumento nel raffronto 2017-2016 mentre invece, diminuiscono le altre emissioni perché legate al miglioramento dell’efficienza dei mezzi.
Emissioni indirette di inquinanti gassosiFase Raccolta | 2016 g/t |
2017 g/t |
Var. % |
---|---|---|---|
COVNM | 0,90 | 0,64 | -28,9% |
CO | 5,68 | 4,95 | -12,8% |
C0₂ | 2.717 | 3.096 | +13,9% |
PM | 1,40 | 1,15 | -17,8% |
Fase Trasporto | 2016 g/t |
2017 g/t |
Var. % |
---|---|---|---|
COVNM | 3,63 | 2,24 | -38,3% |
CO | 21,91 | 13,68 | -37,6% |
C0₂ | 10.395 | 6.493 | -37,5% |
PM | 5,63 | 3,47 | -38,4% |
Nella filiera delle pile portatili si possono riproporre le stesse precedenti considerazioni dove, a fronte di un aumento dei km percorsi (+16%) in fase di raccolta, possiamo rilevare un aumento delle emissioni di CO2 e una diminuzione degli altri composti chimici. Le emissioni generate nel trasporto delle pile portatili agli impianti, invece, registra una notevole diminuzione (-57%), come effetto congiunto di una gestione della logistica più efficiente e di un generale ammodernamento del parco automezzi.
Emissioni indirette di inquinanti gassosiFase Raccolta | 2016 g/t |
2017 g/t |
Var. % |
---|---|---|---|
COVNM | 16,91/td> | 11,59 | -31,5% |
CO | 106,96 | 89,03 | -16,8% |
C0₂ | 51.200 | 55.680 | +8,8%% |
PM | 26,28 | 20,75 | -21,0% |
Fase Trasporto | 2016 g/t |
2017 g/t |
Var. % |
---|---|---|---|
COVNM | 31,27 | 13,42 | -57,1% |
CO | 188,75 | 81,68 | -56,7% |
C0₂ | 89.548 | 38.779 | -56,7%% |
PM | 48,53 | 20,67 | -57,4%/td> |
Le emissioni prodotte dalla raccolta e dal trasporto dei RAEE risultano diminuite di circa il 39% come conseguenza della diminuzione della raccolta dei RAEE di circa il 21% e come risultato dall’ammodernamento del parco mezzi utilizzato da Cobat.
Fase Raccolta | 2016 g/t |
2017 g/t |
Var. % |
---|---|---|---|
COVNM | 20,41 | 12,39 | -39,3% |
CO | 123,22 | 75,50 | -38,7% |
C0₂ | 58.459 | 35.857 | -38,7% |
PM | 31,68 | 19,11 | -39,7% |
Per quanto riguarda la micro-raccolta e il trasferimento degli PFU è rilevabile una diminuzione delle emissioni ancora riconducibile all’aggiornamento del parco mezzi e al ricalcolo delle emissioni tenendo conto dei fattori più aggiornati al momento disponibili.
Fase Trasporto | 2016 g/t |
2017 g/t |
Var. % |
---|---|---|---|
COVNM | 5,30 | 3,56 | -32,8% |
CO | 31,99 | 21,66 | -32,3% |
C0₂ | 15.176 | 10.286 | -32,2% |
PM | 8,22 | 5,48 | -33,3% |
Per l’attività di trattamento e riciclo dei rifiuti gestiti, Cobat ha confermato la propria partnership con impianti localizzati esclusivamente in Italia, sebbene le strutture di ricezione dei rifiuti di pile portatili effettuino soltanto una cernita prima dell'invio all’estero, vista la momentanea assenza nel nostro Paese di impianti di trattamento. L’unica eccezione è rappresentata da due impianti in Germania presso i quali vengono conferiti gli PFU raccolti nell’Italia settentrionale.
Cobat, da alcuni anni, ha iniziato un processo di graduale internazionalizzazione in ambito europeo allo scopo di presenziare e presidiare una diversa serie di contesti di importanza sempre più determinante per la propria attività.
La prima esperienza di internazionalizzazione di Cobat è avvenuta nel 2015 con il suo ingresso in WEEELABEX, l’associazione europea dei sistemi di raccolta dei RAEE.
Nel 2017 Cobat ha anche siglato un accordo di partnership con WEEELOGIC, hub europeo per la gestione del fine vita dei RAEE. L’accordo consente ai produttori di accedere a servizi di raccolta e riciclo centralizzati e a un facile coordinamento della compliance in tutta Europa.
Sempre nel 2017, Cobat ha deciso di aderire ad EUCOBAT, l’associazione europea dei sistemi di raccolta delle pile ed accumulatori. EUCOBAT è uno degli stakeholder di riferimento della Commissione Europea nella revisione della Direttiva 2006/66/CE sulle pile ed accumulatori; partecipare all’associazione significa poter prendere parte e contribuire ai tavoli di lavoro attorno ai quali si definiscono le posizioni ufficiali di questo importante referente istituzionale sulla legislazione comunitaria di settore, attualmente in modifica.
Le grandi multinazionali che operano sul mercato globale, chiamate in Europa ad ottemperare alla responsabilità del fine vita dei propri prodotti, sempre più spesso ricercano interlocutori unici sovra-nazionali (piattaforme pan-europee), attraverso i quali avere garantita in tutta Europa la “compliance” (sotto gli aspetti legislativo, tecnologico, logistico, ambientale, etc.). È il caso, ad esempio, di Toyota Europe la quale, per la gestione delle batterie Ni/Mh delle proprie auto ibride, si è rivolta al sistema belga Bebat affinché coordini una piattaforma di gestione pan-europea, partecipata dai sistemi aderenti ad EUCOBAT, con lo scopo di dare vita ad un servizio centralizzato di ritiro ed avvio a trattamento di queste batterie sulle diverse realtà nazionali. Il progetto, ancora in corso di definizione e previsto in partenza nel 2019, costituisce un’ottima occasione di sperimentazione della capacità dei diversi sistemi nazionali di fare sinergia, nonché, auspicabilmente, di sviluppare una piattaforma di collaborazione permanente per qualsivoglia altro produttore o importatore che in futuro intendesse avvalersene.
Sensibilizzazione ambientale, formazione per i professionisti della comunicazione e supporto ai Soci per rendere l’adesione a Cobat un marchio di garanzia green che testimoni l’impegno delle aziende per l’economia circolare italiana. Questi i tre princìpi cardine delle attività di comunicazione portate avanti da Cobat nel 2017.
Storico protagonista della circular economy del Paese, con 30 anni di esperienza nel campo della raccolta e dell’avvio al riciclo di prodotti tecnologici, Cobat ha sempre considerato cittadini e imprese i migliori alleati per dimostrare che il rispetto della legalità e l’applicazione dell’economia circolare siano la soluzione più conveniente
per la società e il tessuto economico. Per questo motivo il Consorzio ha promosso, tramite i propri house organ e negli ultimi anni attraverso i canali social e la web tv dedicata, iniziative di sensibilizzazione per il rispetto dell’ambiente e della legalità.
Cobat ha organizzato, inoltre, corsi di formazione sull’economia circolare, accreditati dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti, per tutti gli operatori dell’informazione. Numerosi, poi, i programmi di formazione e comunicazione per le imprese che affidano a Cobat la corretta gestione del fine vita dei propri prodotti. Il Consorzio mette infatti a disposizione dei propri Soci know-how e strumenti di comunicazione, ideando iniziative in co-branding e organizzando corsi e seminari per aziende, distributori e clienti.
In concomitanza con il G7 Ambiente, Cobat ha partecipato al primo Forum Nazionale sull’Economia Circolare, che ha anticipato il vertice internazionale e ha promosso la mostra “Altan disegna l’ambiente”.
Anche nel 2017 ha confermato la propria partecipazione a Panorama d’Italia, il tour organizzato dal settimanale Panorama per raccontare, insieme alle bellezze nascoste della penisola, i migliori esempi di imprenditoria nazionale. Da marzo a novembre la manifestazione ha raggiunto 10 città italiane, grazie a un calendario di 25 appuntamenti, tra cui 4 eventi su ambiente ed economia circolare interamente curati da Cobat.
Sul fronte dei servizi alle imprese, è stato dato ampio spazio a Easy Collect, la raccolta semplice e veloce dedicata alle aziende, avviata grazie alla partnership del Consorzio con CNA Installazione e Impianti e successivamente CAR, Confederazione Autodemolitori Riuniti.
Cobat è stato inoltre promotore di e_mob, la Conferenza Nazionale della Mobilità Elettrica, al Castello Sforzesco di Milano dal 18 al 20 maggio 2017. L’obiettivo ultimo di e_mob è stato presentare al Governo la Carta Metropolitana sull’Elettromobilità, sottoscritta da tutti i principali protagonisti della filiera, contenente le linee guida per lo sviluppo della e-mobility in Italia.
Non è mancato in programma lo storico appuntamento del Consorzio, come main sponsor, alla decima edizione del Forum QualEnergia? organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club.
Con le tre associazioni il Consorzio ha anche contribuito all’organizzazione di Ecoforum, l’annuale incontro tra i protagonisti dell’economia circolare italiana attivi nella gestione dei prodotti giunti e a fine vita. Il sostegno a Legambiente è stato confermato anche per la presentazione del Rapporto Ecomafia 2017.
Altro importante partner per il 2017 è stata la Fondazione UniVerde con cui Cobat ha presentato il Rapporto “Gli italiani e il solare” in sinergia con IPR Marketing. Sempre con la Fondazione UniVerde il Consorzio è stato coinvolto in due ulteriori progetti: il concorso fotografico Obiettivo Terra e, nell’Anno Internazionale ONU del turismo sostenibile, il Rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”.
Tra le iniziative divenute ormai appuntamento fisso per gli stakeholder del Consorzio, la presentazione delle attività 2016 con la pubblicazione del Rapporto annuale e la presenza alla fiera Ecomondo, lo storico appuntamento della green economy italiana alla Fiera di Rimini. Attenzione riservata anche al dialogo con la stampa. “Comunicare l’ambiente al tempo dell’economia circolare” è stato il titolo dei quattro incontri, tenuti in collaborazione con Società Umanitaria, che hanno coinvolto oltre 200 giornalisti per un totale di 20 ore di formazione a Milano, Napoli e Roma, con un focus sulle attività del Consorzio.
Nel 2017 le pagine social Facebook e LinkedIn hanno rappresentato per il Consorzio un fondamentale canale di comunicazione per promuovere nuovi servizi, fornire informazioni ai Soci, divulgare i contenuti degli house organ Ottantadue e Cobat TV e pubblicizzare eventi e incontri. Grazie a una costante attività di coinvolgimento del pubblico con notizie, curiosità ed eventi, i fan e i follower sono arrivati a oltre 4 mila.
Ottimizzato anche il portale www.cobat.it, con tutte le informazioni rivolte a imprese, cittadini e Pubbliche Amministrazioni grazie alla connessione tra le diverse piattaforme attivate: da sole.cobat.it al sito riservato ai Punti Cobat, passando per l’house organ Ottantadue e Cobat TV.
Al centro della comunicazione web il portale istituzionale, rappresentato dalla Città Sostenibile, per consultare le normative, accedere all’area riservata e permettere alle realtà coinvolte, in pochi click, di iscriversi al Sistema, richiedere preventivi e avviare ordini di ritiro. Sempre nell’area riservata tutti gli iscritti al Sistema possono usufruire quotidianamente di una rassegna stampa relativa al Consorzio e ai temi di interesse, come economia circolare, industria di settore e legislazione e normative.
Particolarmente funzionale alle esigenze del Consorzio anche la newsletter settimanale, diffusa tra oltre 1.500 contatti tra aziende, enti locali e istituzioni.
L’house organ Ottantadue continua a essere per i Soci di Cobat uno storico appuntamento bimestrale con l’informazione nel campo dell’automotive, dell’energia, dell’ambiente, dei rifiuti e dell’innovazione e tecnologia.
Oltre a essere consultabile e scaricabile in digitale dal sito www.ottantaduecobat.it, la pubblicazione è inviata gratuitamente in abbonamento postale con una tiratura annua di 120.000 copie.
Prosegue la programmazione della Cobat TV, la piattaforma online dedicata all’informazione e all’educazione green ideata dal Consorzio. Attraverso la web tv gli utenti possono scoprire tutte le attività realizzate da Cobat,
approfondire i grandi temi ambientali, dalle buone pratiche della green economy alle principali novità del settore, mentre le aziende possono avere un’importante spazio per parlare al mondo dell’industria, alle istituzioni e ai cittadini.
Dal 2014 Cobat TV si è rinnovata per raccogliere e sistematizzare il vasto archivio video di eventi e manifestazioni promossi da Cobat e valorizzare le buone pratiche ambientali per la creazione di un percorso coerente di crescita collettiva.
I video di Cobat TV sono diffusi attraverso newsletter e tramite i social network e visualizzati tra le 1.000 e le 2.000 volte, superando le 10mila visualizzazioni per eventi di particolare rilevanza.